Insegnare l’abilità del dare
Febbraio 9, 2023Un Martedì Grasso…..accogliente!
Febbraio 24, 2023“Sei vicino, anche se non ti vedo. Sei con me, anche se sei lontano. Sei nel mio cuore, nei miei pensieri, nella mia vita. Sempre”.
Sembra solo un messaggio.
Invece è ciò che resta ad una mamma e lo mette come stato di WhatsApp.
Leo, un bambino di 8 anni, di una gioia e di una simpatia tali da riuscire a conquistare il cuore di mia figlia Elena, “La malvagia”.
L’unico compagno di stanza, cui Elena prestava i suoi giochi e divideva la sua ciambella del bar. Il migliore amico di Elena “di Roma”. In realtà era di Perugia. Leo “nella sfortuna è stato sfortunato”!
Un apparente semplice mal di pancia lo porta in ospedale e una mano “incauta” lo opera pensando all’appendicite. L’intervento invece avviene nello stomaco e si rivelerà fatale perché “partono” le metastasi. A Roma per lui la chemio sarà più dura!! Elena “nella sua sfortuna è stata fortunata”!La prima fortuna è stata che il chirurgo (non lo stesso ovviamente) che ha operato Leo a Perugia, a Rieti ha invece alzato le mani: -“Io opero i grandi, non conosco l’addome di una bambina di due anni”. –
Il papà di Leo lavorava in un forno a Perugia e poteva raggiungerli a Roma solo nel weekend.
Non poteva permettersi di lasciare il lavoro, perché Letizia,che invece lavorava in un ristorante, era stata licenziata nell’occasione della malattia del figlio, perché il suo capo non “poteva permettersi di pagarla senza lavorare”!!
Leo inventava cento cose per catturare lo sguardo di Elena la malvagia, che spesso, invece, indossava gli occhiali da sole di Hello Kitty perché così, secondo lei, non la avrebbe vista nessuno!!
Avvolti da cento fili e tubicini e ognuno nel proprio lettino, seppure così lontani nell’età, hanno condiviso momenti unici: Leo, la simpatia fatta bambino! L’entusiasmo per una vittoria al game boy, quelle espressioni di gioia mista a pazzia sono state la più grande compagnia, la più grande consolazione per la Elena di quell’anno.
A luglio Elena, finita la chemio e le 28 sedute di radioterapia, aveva nuovi capelli che stavano crescendo forti e veloci, mentre Leo si stava preparando ad una nuova grande “sfida”: quella del trapianto del midollo.
Il giorno che eravamo in day hospital per togliere finalmente “la collana”, il cvc, Elena e Leo erano, come sempre quando si poteva, nei lettini vicini. Quando riportano Elena in stanza, le
sussurro avvicinandomi al suo orecchio: “Ce l’hai fatta, Ely!!” e lei con un filo di voce: “Mamma, piano, c’è Leo!!”
Di Elena, la mamma di Leo conserva un disegno. Di Leo, Elena conserva in ogni suo sorriso di oggi la gioia di quei sorrisi di Leo.
Mamma Francesca